5 - Salem & Glouchester
(nefandezze delle religioni a poche miglia dagli eroi del mare)

Dopo esserci chiesti troppe volte quale fosse il mezzo migliore per andare in centro Boston a recuperare l'auto a noleggio, decidiamo per lo shuttle dell'albergo «here, from 7.oo am, each hour at the hour» ci dice il concierge, gentilissimo pure lui.
Alle 9 in punto siamo in fila davanti al pulmino, carichiamo i bagagli e, in un eccesso di scrupolo, prima di salire a bordo (buoni ultimi), chiediamo all'autista di avvisarci alla fermata più vicina a Governement Center, dov'è l'autonoleggio, la risposta naturalmente ci disorienta: «the shuttle's not for downtown, now we go to Logan Airport». Ferma tutto, non saliamo e ci tocca tirar giù tutte le valigie dal bagagliaio, mentre gli altri viaggiatori, sicuramente tirvano giù qualcosa d'altro, dovendo ritardare ulteriormente la partenza e forse richìschiando di perdere l'aereo.
Poco male, sembra ci sia un altro shuttle disponibile, oltretutto ci sono almeno una dozzina di altri clienti che vogliono andare in centro, oltre a noi, così riusciamo a partire dall'albergo in 15 con 13 posti a sedere...
Prima fermata: downtown, scendono tutti tranne noi e l'autista, che appena ripartiti ci chiede dove vogliamo andare di preciso e, sentendo che tra noi parliamo italiano, ci dice: «vogliamo forse parlare in italiano?» Evvai, dopo soli 4 giorni ecco il primo emigrato che si fa avanti. Roberto è di Varese, parla un italiano preciso ma con marcato accento siciliano (forse perchè qui a Boston, come scopriremo poi anche a Glouchester, c'è una forte comunità siciliana) viuve qui da 29 anni e anche lui trova che Boston sia una gran bella città; di mestiere è "engineer" per l'albergo, ma quando serve fa un po' di tutto, compreso l'autista dei pulmini e il concierge...
Comunque questo incontro, che da un lato ci ha fatto piacere, almeno per la gioia che ci pare abbia fatto a Roberto fare quattro chiacchiere con degli italiani (e scusate la nostra immodestia), ci è costato una scarpinata notevole con tutto il bagaglio appresso, infatti lo shuttle ci ha scaricati a tre isolati di distanza da dove era invece l'autonoleggio, che sta invece esattamente in fronte ad una fermata della metropolitana...

Sbrigata in due minuti la burocrazia necessaria per il noleggio, eccoci a bordo di una fiammante Pontiac Grand Prix Gt Coupé, un'auto che in Italia non vorremmo nemmeno vedere, ma che qui pare un mezzo già abbastanza "in". In realtà avevamo prenotato una Chevrolet Cavalier (un'auto della categoria di una passat o di una lybra, tanto per dare un'idea) ma, nonostante tutte le letture ce lo avessero sconsigliato, abbiamo facilmente ceduto alle lusinghe del noleggiatore che ci ha proposto: se siete solo in due e non avete necessariamente bisogno di un'auto a 4 porte, vi posso dare una coupé due porte più grande e più dotata allo stesso prezzo...
Così circoleremo sulle strade di 4 o 5 stati con questo mezzaccio, color cipria (oppure è champagne?), praticamente nuovo (4000 miglia dichiarate, veramente perfetta e con ancora l'odore di nuovo), con un'accelerazione tremenda, un ronzio sornione al minimo e un discreto urlo che esce dal doppio scarico superando i 4000 giri. Dimenticavo, tra le migliaia di gadget tecnologici presenti, oltre al cruise control (fondamentale per viaggiare in autostrada a 88.5 Km/h...) ha anche la trazione integrale automatica!
Ora abbiamo veramente la sensazione di quello che intendevano nel film The Mexican, nelle due scene all'autonoleggio messicano.

Con questo mezzuccio abbiamo preso quindi la strada che costeggia l'Atlantico a nord di Boston e siamo arrivati a Salem, dove nel 1962, sulla scia dell'ignoranza, della malafede e delle imposizioni della chiesa, una ventina di persone vennero torturate ed uccise allo scopo di cacciare il maligno dal paese. Sugli avvenimenti in sè stessi, non ci sarebbe da ricamare troppo e di certo non è passato alla storia come evento di cui vantarsi, ma nei dintorni il turismo basato sulle streghe pare renda bene e alla fine della visita al museo, la voce narrante dice in ben 11 lingue diverse che la storiella deve essere tramandata come monito della pericolosità dell'oscurantismo e dell'integralismo religioso.

Da Salem, a venti minuti di strada, sempre verso nord e sempre lungo la costa, percorrendo una strada bellissima, tutta immersa nel verde e costellata di case più o meno grandi, ma tutte rigorosamente belle, con fondamenta in pietra o mattoni e muri e tetti in legno, con giardini tutti curati e pettinati, si arriva a Glouchester, il pià antico porto di pescatori degli Stati Uniti (dicono loro).
La cittadina è bella quanto la strada per arrivarci, e tutto intorno c'è una sensazione di quiete e tranquillità molto rilassanti (anche se l'impressione è che per potersi rilassare avendo una casa qui, occorrano stipendi piuttosto alti). Subito prima di entrare in città, all'ufficio del turismo, facciamo la conoscenza di Bill, un arzillo "quasi ottantenne" che avviciniamo per chiedere se siano disponibile materiale illustrativo in lingua italiana e che, scoprendo la nostra nazionalità ci racconta prima di aver trascorso alcuni mesi in italia, tra Salerno e Cassino, durante la seconda guerra mondiale, infine ciintrattiene per un buon quarto d'ora con le meraviglie della zona. Il tutto senza dimenticare le indicazioni per andare al molo dove si trova il set del "La tempesta perfetta", compresa la ricostruzione del pub dei pescatori e l'idirizzo a cui invece troveremo il locale vero cui si sono ispirati per il film «che fino ad allora era un postaccio malfamato, ma da quando ha avuto la pubblicità del film, è diventato un localino pulito e carino».
Evitiamo accuratamente il tutto e ci limitiamo a compiere l'intero giro del promontorio che, come dicevamo prima, è davvero incantevole.

questo è il mezzo che ci porterà in giro per il nord est nei prossimi giorni,
dotato di mille gadget tecnologici tra cui anche la bussola digitale...
casomai dovessimo perdere l'orientmento in qualche svincolo autrostradale.

per quanto riguarda il colore, stenderemmo un velo pietoso,
se non fosse che qui pare andare per la maggiore, soprattutto su vetture sportive!

l'ingresso del museo delle streghe, un teatro in cui sono rappresentate le scene fondamentali della triste vicenda,
illustrate da una voce narrante disponibile addirittura in undici lingue diverse

questa statua raffigurante una strega dalle fattezze fiabesche,
si trova nell'incrocio di fronte al museo delle streghe.

dato che con la storia reale non ha molti legami, sembrerebbe l'insegna promozionale del luogo!

all'ingresso di Glouchester, questo monumento è stato eretto in onore
delle mogli e dei figli dei pescatori e marinai locali
per la loro pazienza ed il loro amore nell'aspettare che tornino

questo invece è il monumento in ricordo dei morti per mare,
intorno cè una serie di lastre in rame con incisi i nomi di tutti i morti dal 1878 ad oggi
(crediamo, dato che è aggiornato al 2001)