14 + 15 - In volo al Parco di Yellowstone
(da new york a denver e poi da lì a cody, per poi attraversare il grande parco)

Del giorno di trasferimento abbiamo poche note, la più curiosa è che dall'albergo siamo andati all'aeroporto La Guardia con un taxi il cui pilota, apparentemente indiano o di quell'area geografica, ha in realtà utilizzato il viaggio (non soltanto nelle attese ai semafori rossi, ma anche durante la guida vera e propria) per dividere in tanti mucchietti separati una pila sosanziosa di posta che gli occupava il sedile anteriore destro: come se il suo vero lavoro fosse smistare la posta :-O
La seconda nota è relativa al volo: arrivati a Denver, uno dei più grandi nodi di smistamento aereo degli Usa, abbiamo scoperto che la seconda tratta di volo, affidata alla compagnia Great Lakes, sarebbe stata a bordo di un aereo più o meno come quelli al campo volo di Novi Ligure, restandone perplessi, in previsione di volare attraverso il temporalone con tuoni e fulimini che aveva portato alla chiusura dell'aeroporto pochi minuti dopo l'atterraggio del Boeing 767-200 con cui eravamo arrivati. La sorpresa è stata ancora più grande quando, finalmente in volo sul piccolo aeroplano, ci siamo trovati nel buio della sera, con sotto le luci delle rare case, sopra quelle delle stelle e da un lato la luna che sorgeva: bellissimo. Oltretutto il volo è stato molto tranquillo, con l'unico difetto che il rumore dei motori rendeva a tratti difficile capire quello che ci dicevamo.
Altra nota, la più divertente, riguarda l'atterraggio a Cody: mentre volavamo con sotto tutto buio tranne i profili delle montagne disegnati dalla luce della luna, il comandante annuncia che atterreremo a breve e poco dopo cominciamo a scendere di quota, immersi nel buio totale. L'aereo non aveva una vera e propria cabina di pilotaggio separata, ma soltanto una paretina scorrevole, rimasta sempre aperta, per cui dai nostri posti, in seconda fila, vedevamo perfettamente cosa facevano pilota e copilota, illuminati da strumenti e spie del cockpit e in parte anche quello che potevano vedere loro, attraverso i vetri frontali. L'aereo scende ancora e sempre nessuna luce all'orizzonte. I motori riducono man mano il loro rumore, il comandante avverte che l'atterraggio รจ imminente, le tre persone a bordo oltre a noi, apparentemente viaggiatori abituali della linea, tranquillissime... di colpo, davanti a noi si accendono una fila di luci, venti secondi dopo tocchiamo terra e altri venti secondi dopo spegne i motori in mezzo a una piazzola poco illuminata, intorno tutto buio. Mentre scendiamo dall'aereo, si accendono le luci in uno stabile ai margini della piazzola, gli altri passeggeri, che avevano come unico bagaglio una valigetta o uno zaino in cabina, si incamminano in quella direzione, noi ci avviciniamo al portellone della stiva per recuperare i bagagli e a quel punto arriva un signore alla guida un carrellino che ci spiega che no, i bagagli non possiamo prenderli noi dall'aereo, deve farlo lui. Camminiamo a fianco del carrello verso la costruzione, entriamo dalla porta riservata ai passeggeri e un attimo dopo entra da un'altra porta l'inserviente, accende il nastro portabgagli (lungo non più di 2 metri) ed ecco sbucare i bagagli, che solo adesso possiamo toccare anche noi :-D. Ringraziamo del servizio ed essendo apparentemente l'unica persona presente in tutto l'eroporto, chiediamo dove sia il noleggio, presso cui dovremmo ritirare l'auto prenotata e lui, sorridendo, indica un bancone a fianco della porta di uscita, toglie il cappellino con il logo dell'aeroporto e dice "vi aspettavo, era l'unica prenotazione", quindi esce dalla porta da cui era entrato e dopo qualche secondo si presenta dietro al bancone che ci aveva indicato, avendo nel frattempo indossato un gilet rosso con il marchio Avis e, mentre compila il modulo da farci firmare, ci spiega che per regola sindacale i bagagli non possono essere prelavati sulla pista dai passeggeri e che, siccome aerei ne partono e arrivano solo un paio al giorno, si occupar di molte mansioni tra cui i noleggi e il servizio taxi.

Il giorno seguente, a bordo di una Isuzu Axiom (SUV niente male), abbiamo attraversato il parco di Yellowstone. La bellezza del paesaggio, la ricchezza della natura e la particolarità dei fenomeni "vivibili" in questo parco, sono tali che non abbiamo commenti da allegare, solo una serie di immagini che comunque non rendono veramente merito al posto. Sia io che Simona, all'uscita del parco, la sera, eravamo concordi nell'affermare che probabilmente avevamo attraversato i luoghi più belli che avessimo incontrato finora.

Di seguito, in ordine sparso, alcune foto scattate a Yellowstone.