24 - San Francisco
(che ci pare un posto in cui ci piacerebbe vivere. o almeno provarci...)

L'architettura complessiva della città è molto accogliente, attraversando i quartieri sia a piedi che a bordo dei mezzi pubblici, non abbiamo trovato posti troppo deludenti. Invece nel percorrere i maricapiedi affollatissimi di chinatown (per dimensione la seconda comunita cinese degli stati uniti) ci siamo beati delle strane varietà di frutta e verdura esposti nei negozietti di specialità sconosciute ed abbiamo "sniffato" tutti gli aromi: quelli inebrianti delle spezie così come gli odori forti e pungenti dei negozi di pesce fresco o della gastronomia orientale.

La sensazione che ci ha pervasi e accompagnati durante la permanenza è stata quella di essere in un posto in cui sia facile sentirsi a proprio agio, come a casa. E non soltanto perché qui abbiamo trovato anche una grande comunità di italiani, per lo più di provenienza toscana: lungo il lato sud del quartiere Tenderloin (il più malfamato della città stando alle guide turistiche) alla sera, così come in piena mattina downtown, la sera al Pier 39, o lungo le trafficate highway il sabato all'ora di pranzo, ci si sente stranieri solo se ci si concentra su questo "concetto". Sarà forse perchè la lingua parlata, decisamente la più "bastarda" che abbiamo ascoltato, è piena di inflessioni straniere, sarà che i cinesi anche qui hanno problemi di pronuncia (usano la P al posto della F), o forse che dopo venti giorni, qualcosa in più resta in testa, ma proprio alla vigilia del ritorno ci accorgiamo che cominciamo a fare un po' meno fatica per farci capire e capire a nostra volta le persone con cui ci troviamo a parlare – sarà mica che abbiamo trovato un posto in cui parlano più lentamente e ascoltano più attentamente? ;-)

il golden gate visto da sotto,
durante la gita in battello
verso le bellezze della baia di san francisco

un'altra foto del golden gate,
presa dall'interno del parco che circonda
l'entrata sud del ponte

la nebbia
arriva dall'oceano
nascondendo
alla nostra vista
il golden gatre

il ponte unisce
la città di san francisco
a sausalito
e proseguendo oltre,
all'oregon,
allo stato di washington
ed al canada,
le terre dell'oro
che diedero nome
al ponte

ancora la nebbia spinta dal vento
che, lentamente, fa scomparire prima la punta,
poi i piloni e tutto quanto il golden gate.

in questo punto iniziano le curve di lombard street,
via celebrata e famosa per la particolarità§
di avere questo tratto, breve, costituito da nove tornanti
in sequenza, con fondo in mattonelle anzichè asfalto
come tutte le vie contigue, abbellita da ortensie
ed altre piante molto curate.

prima che la trasformassero in questo modo,
era considerata la via più ripida degli stati uniti,
vantando una pendenza del 27%
ed essendo partricolarmente difficoltoso
da porcorrere anche a dorso di mulo...

ed ecco l'incrocio "a valle" dei nove tornanti

bubba gump, sulla punta del pier 39.

ispirato al film "forrest gump", questo locale davvero carino,
offre piatti a base di gamberi, granchi e quant'altro di marino
sia commestibile, tutto cucinato gustosamente,
servito da ragazzi simpatici ed efficienti e,
piacevole sorpresa, a prezzi abbordabili