Il Sfmoma, museo d'arte moderna di San Francisco, non ha nulla da invidiare a quello di New York, anzi considerata la versione ridotta che abbiamo visitato a Queens due settimane fa, questo, pulito ordinato e lucente, ci è parso addirittura più interessante.
Nell'atrio, incontriamo un ulteriore segno del differente modo di vivere l'arte e, di conseguenza, i musei da parte degli americani: un lungo elenco di nomi di persone o aziende e numeri ricopre parecchi metri dei muri del corridoio di ingresso; anche questo è un museo privato e le opere sono spesso frutto di donazioni da parte di mecenati, ma altrettanto spesso, fanno parte di collezioni date in gestione e le cifre che affiancano i nomi nel lungo elenco, indicano quanti dollari i titolari hanno versato al museo nel corso del 2001, da poche centinaia di dollari a centinaia di migliaia (somme detraibili fiscalmente, va detto).

Anche a San Francisco abbiamo provato a riprendere qualche immagine della sky-line ma, pur dal punto di vista privilegiato del ponte superiore del battello che ci ha portati in giro per la baia, ci siamo dovuti limitare a immagini con pochi palazzi, sparsi su una grande superficie e quindi parecchio distanti tra loro.
Da qui ci siamo infatti resi conto di quanto ampia sia la superficie su cui si estende la città (che con quasi 750.000 abitanti, risulta essere relativamente piccola) essendo formata da un susseguirsi di quartieri di costruzioni basse, a due o tre soli piani.