1 - da Malpensa a Boston
(in volo verso il sogno)

Il viaggio inizia la mattina di ferragosto, il volo in due tratte prevede una prima sosta a Londra, con attesa di alcune ore per proseguire per Boston.

Appena scesi dall'aereo conosciamo una ragazza italiana che volerà a New York per restarci un mesetto ad imparare la lingua (beata lei, spero ci riesca), ma per ora sembra non sapere nemmeno come informarsi circa l'aereo che deve prendere, per andare a New York e, un'oretta dopo, quando la reincontriamo chiede a noi informazioni su dove poter dormire a prezzi ragionevoli (a New York, naturalmente)...
A Londra la
prima sorpresa (dovuta a nostra distrazione) è che l'attesa tra un aereo e l'altro sarà un'ora più lunga del previsto: non avevamo considerato l'originalità degli inglesi nel non voler aderire all'ora legale... altro che raccontarci che voglio l'euro pure loro (piccola nota a margine: euro o sterlina, i prezzi medi dei prodotti al duty free sono almeno il 20% più cari rispetto ai nostri negozi, e fortuna che siamo essere nell'area esente da tasse)

Finalmente ci imbarchiamo sull'aereo che ci porterà negli Usa, dove arriviamo sei ore e 16 minuti dopo, con un minuto di ritardo sull'orario previsto :-)

Dei voli possiamo dire che, essendo questa la nostra prima esperienza, è stata veramente entusiasmante: tempo bello in partenza ed arrivo, gran parte del volo sia sull'Europa che sull'Atlantico lo abbiamo fatto sopra le nuvole, e la sensazione è buffa e divertente. Infine, sarà stata l'abilità dei piloti, la qualità degli aerei (un 767 ed un 777), le condizioni climatiche favorevoli, ma nessuno ha avuto problemi, ed abbiamo traballato veramente pochissimo!

Superate nel giro di un quarto d'ora le formalità dell'immigrazione (e se sull'aereo, quando hanno distribuito i due moduli ci avessero spiegato bene come compilarli, avremmo fatto in due minuti), recuperati i bagagli, eccoci alla ricerca di un mezzo per arrivare all'albergo: vista dal finestrino del taxi di Ishmael (che durante quasi tutto il viaggio ci ignora e chiacchiera tranquillamente al telefono con la fidanzata, lasciandoci in compagnia della musica classica di un nastro che mette su appena partiamo), Boston sembra una città estremamente caotica (vi sapremo dire poi, se sia vero oppure solo un'impressione) e comunque fa un caldo terribile anche se sono già passate le nove di sera.

check-in fatto, controllo doganale passato, trovata la porta d'imbarco...
non resta altro da fare che aspettare la partenza facendo le parole crociate

una prima rapida occhiata allo sky-line
"downtown boston", presa dal finestrino del taxi appena prima di entrare nel tunnel
che collega l'isola su cui è l'aeroporto logan
alla terra ferma su cui sta la città